IL RESPIRO DEL TEMPO


IL RESPIRO DEL TEMPO

Ci sono luoghi che non sono solo fisici ma spazi dell’anima, dove si può ascoltare se lo si vuole veramente, il respiro del Tempo.
La Sicilia barocca di Caltagirone, Vizzini, Ragusa Ibla, è uno di questi luoghi.
Ecco la notte magica di Caltagirone dove la Storia si impiglia fra le lastre di basalto delle strade, fra i palazzi baronali e le chiese barocche dall’aspetto magico e inquietante…

ELEZIONI REGIONALI E IL CONVITATO DI PIETRA.


L’astensionismo è stato il convitato di pietra di queste elezioni regionali 2012.

Un siciliano su due non è andato a votare. Un dato che dovrebbe far riflettere.
I risultati elettorali sono noti oramai a tutti. Rosario Crocetta  ha vinto ed è il nuovo Governatore della Sicilia, ma il vero fenomeno nuovo è l’affermazione del Movimento 5 Stelle di Grillo che è diventato il “primo” partito dell’isola.
Ma c’è un “convitato di pietra” appunto “l’astensionismo”; l
a maggioranza silenziosa dei siciliani che si sono rifiutati di votare abdicando così ad un diritto dovere e lasciando ad altri il compito di decidere del proprio destino.

Di quale colore sarebbero stati questi voti non espressi non si può sapere.

E non è neanche importante.

Importante è la motivazione che potrebbe essere il disamore per la politica oramai considerata una “pseudo associazione a delinquere”, finalizzata all’arricchimento personale e allo sfruttamento per scopi egoistici dei beni collettivi, e quando va bene ad un sistema parassitario assoggettato all’imperio dei gruppi di potere locali, nazionali, ed extranazionali. Secondo me però un’altra causa potrebbe essere il senso di impotenza che l’elettore prova rispetto alla gestione dello Stato, i cui meccanismi sono in parte incomprensibili e comunque fuori dal suo effettivo potere di controllo. I giochi vengono fatti altrove e sopra le nostre teste, e sotto questo aspetto il voto rischia di diventare l’esercizio di una democrazia apparente e vuota di contenuti.
L’altro elemento nuovo e in un certo senso inaspettato nella sua entità, salito alla ribalta in questa tornata elettorale è l’affermazione del Movimento 5 Stelle su cui non ci vuole molto a capirlo, è convogliato tutto il voto di protesta di coloro che pensano che ancora forse le cose possono cambiare. Grillo ha pescato in tutti gli schieramenti ma temo soprattutto a sinistra e infatti è evidente la deludente riuscita della lista Fava più ancora del calo del PD stesso.
Molti hanno votato Grillo non solo e non tanto per il programma per certi versi semplicistico, certe volte ingenuo e in parte populista, quanto perchè quei neo deputati  che siederanno a Palazzo d’Orleans, saranno la spina nel fianco di vincitori e vinti. O almeno è questa la speranza epotranno dare veramente una sferzata alla politica siciliana.
Rosario Crocetta il neo presidente ha davanti un percorso irto di ostacoli. I numeri dicono che non ha una maggioranza, di conseguenza per governare avrà bisogno dell’appoggio di altre forze politiche. Cancilleri del M5S ha già detto che loro non faranno alleanze e allora non restano che Musumeci e Miccichè….
Non voglio qui fare il processo alle intenzioni, ma si gioca tutto sui primi passi del neo governatore che deve dimostrare con i fatti che non si presterà a quello che tutti temiamo…
Ma anche per l’M5S la vera partita politica si gioca ora in prospettiva delle elezioni nazionali nelle quali se riuscisse ad accreditarsi come costruttiva forza politica “rischia” di diventare il primo partito in Italia.
Grillo non può permettersi passi falsi. Deve realizzare o almeno battersi ferocemente per realizzare ciò che ha promesso. Il web è una cosa, i trabocchetti della politica concreta, un’altra.
La forza di questo movimento sta oltre che nel programma, soprattutto nelle forze nuove, fresche, pulite, portate in campo. Persone per le quali la politica non è al momento ( e speriamo mai) una professione.
Persone che si spera emergeranno per le loro capacità e non per il bacino di voti che portano in dote.
C’è anche il rischio, perchè negarlo, che l’M5S si riveli un fenomeno multimediale e che si sbricioli a contatto della dura realtà della politica agita, ma anche qui, solo il tempo ci dirà come stanno le cose. Sempre il tempo ci dirà se la coalizione oggi vittoriosa che poi è quella che appoggiava Lombardo, sarà “addomesticata” da Crocetta  e orientata verso un vero cambiamento e non soltanto di facciata.
La Storia italiana è lastricata di buone intenzioni che abbiamo visto dove ci hanno portato. Come ho detto svariate volte siamo un popolo di arlecchini alla ricerca sempre di nuovi padroni, ma alla luce di queste nuove circostanze che si sono verificate, voglio sperare con tutto il cuore che l’aria stia cambiando.

CHI PERDE E CHI GUADAGNA DALLA LEGGE DI STABILITA’


Da un articolo presente a questo link: http://www.marx21.it/italia/economia/7767-chi-perde-e-chi-guadagna-dalla-legge-di-stabilita.html

Ho provato a fare una sintesi dei punti essenziali e sono arrivata alla conclusione che non voterò nessun partito che anche lontanamente abbia appoggiato il Governo MONTI.

 

SINTETIZZANDO:

 

“Monti non dà nulla e prende molto più di quanto sembri. Prende dai redditi più bassi e dai lavoratori e dà alle grandi imprese, realizzando un gigantesco trasferimento di ricchezza sociale. I provvedimenti avranno ulteriori effetti recessivi, sulla linea di quelli già varati e che hanno depresso domanda e produzione.”

  • Riduzione delle prime due aliquote dell’Irpef. Risparmi aleatorio per i contribuenti in quanto è stata introdotta una franchigia “di 250 euro su deduzioni e detrazioni e un tetto di 3000 euro alle spese detraibili. Ciò comporterà un aggravio di imposta di 2 miliardi di euro, che colpirà 21 milioni di persone, di cui il 94,5% lavoratori dipendenti e pensionati. Per quanto riguarda le spese sanitarie la franchigia a 250 euro risulta raddoppiata rispetto a quella attuale e gli sconti saranno ridotti del 25%, aggravando l’aumento di ticket e spese sanitarie. Tra i più colpiti dal tetto alle spese detraibili saranno i 3,2 milioni di titolari di mutui, e Con la contrazione dei mutui e del mercato immobiliare è facile immaginare l’ulteriore effetto depressivo sul settore delle costruzioni.
  • Retroattività delle nuove deduzioni e riduzioni essendo valide dal 2012, mentre i tagli Irpef partiranno dal prossimo anno: da ciò si avrà che nel 2012 si verserà una imposta Irpef più salata. Senza contare che la riduzione di detrazioni e deduzioni aumenterà l’imponibile da assoggettare alle addizionali regionali e comunali Irpef.
  • IMPOSTE. Siamo stati sottoposti ad una cura da cavallo con la scusa che in questo modo si poteva evitare di aumentare l’IVA.,invece, l’Iva viene aumentata di un altro punto percentuale, portando l’aliquota media del 10% all’11% e quella massima dal 20 al 21%. Il risultato è che spostando la tassazione dalle persone alle cose, vengono penalizzati i redditi più bassi in quanto l’Iva grava su tutti allo stesso modo. Inoltre l’aumento dell’Iva non si limita ad incrementare i prezzi dell’1%, in quanto il settore della distribuzione di solito prende a pretesto l’aumento dell’Iva per incrementi maggiori. L’aumento dell’inflazione che ne consegue, in presenza di un ristagno salariale e di un aumento di disoccupazione e cassa integrazione, riduce fortemente il potere d’acquisto dei lavoratori e il monte salari complessivo. Inoltre, ad essere più penalizzati saranno i bassi redditi in quanto l’aumento dell’aliquota intermedia si applica su molti generi di prima necessità. In sintesi, è una scelta con effetti recessivi a catena sull’intera economia italiana.
  •  ACCISE SUI CARBURANTI   Il governo ha reso permanente l’aumento dell’accisa carburanti per il recente terremoto, allineandosi alla scuola di pensiero che ci fa pagare al distributore calamità di cinquanta anni fa.
  • TASSAZIONE SUL Tfr  Nel decreto si prevede anche l’aumento delle aliquote della tassazione sul Tfr, per cui i lavoratori pubblici, con il congelamento del rinnovo dei contratti e la conferma della sospensione della vacanza contrattuale, perderanno tra 2010 e 2014 dai 6mila agli 8000 euro. Un provvedimento ancora più iniquo se si considera che sono saltati i tagli del 5 e 10% sui superstipendi che nei ministeri superano abbondantemente in decine di casi i 200mila euro.
  • TAGLI AL WELFARE Il decreto del governo prevede un taglio di 1,6 miliardi alla spesa sanitaria tra 2013 e 2014, che si aggiunge ai tagli già adottati. Inoltre, i trasferimenti statali agli enti locali verranno ridotti di 2,2 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi alle regioni. Considerando che i bilanci di molte regioni e comuni sono disastrati e che i ticket sanitari e le imposte locali sono già molto alti, questi tagli avranno un ulteriore effetto rialzista sulla tassazione locale e di peggioramento della qualità del servizio, che sarà scontato da chi non può usufruire della sanità privata.

 

Queste le categorie colpite, ma vediamo chi sarà beneficiato.

 

In primo luogo saranno beneficiate le grandi imprese. A queste verrà concesso uno sconto fiscale di 1,6 miliardi di tasse, praticamente l’equivalente dei tagli alla sanità, con i quali verrà pagato. Lo sconto è condizionato al raggiungimento di accordi di produttività tra imprese e sindacato. Si tratta di un’ulteriore spinta a rendere secondari i contratti nazionali e a legare le retribuzioni alla produttività. Questa non deriverebbe, stante anche il calo degli investimenti, da innovazioni tecnologiche e di prodotto ma dall’aumento dei ritmi e della durata del lavoro,

Dulcis in fundo, le scuole private percepiranno 223 milioni di euro, mentre gli insegnanti delle scuole pubbliche lavoreranno 6 ore in più alla settimana.

L’ONESTA’ PERSONALE PUO’ ESSERE LA SOLA DISCRIMINANTE DI UN POLITICO?


 

 

 

 

 

 

Alcuni giorni fa, ascoltando il breve comizio di uno dei candidati alla presidenza alle prossime elezioni regionali, gli ho sentito proclamare a gran voce la sua ONESTA’, quasi questa fosse la più importante discriminante che dovrebbe spingere gli elettori a votarlo.
La cosa mi ha strappato un sorriso amaro. Siamo al punto che in questo disgraziato paese, l’onestà lungi dall’essere una caratteristica scontata dei politici e presunti tali, è diventata un segno di merito, una virtù rara anzi LA VIRTU’.
Qualcuno potrebbe dirmi che ho scoperto l’acqua calda e infatti non voglio soffermarmi sulla conclusione lapalissiana che in nessun paese civile, a candidati indagati, o peggio, condannati in via definitiva, MAI DOVREBBE ESSERE PERMESSO DI PRESENTARSI nelle competizioni elettorali; ciò di cui voglio parlare si può riassumere in un’unica parola oramai desueta in questa Italia, a tutti i livelli. La parola RESPONSABILITA’ in questo caso POLITICA.
Di responsabilità politica in questa competizione elettorale nessuno parla.
Ogni candidato si nasconde dietro la sua personale storia più o meno trasparente, e parla come se negli ultimi lustri lungi dall’occuparsi di politica, si sia occupato della coltivazione delle barbabietole sull’Aventino, isolato da ogni forma di comunicazione di massa.
Così accade che un candidato che proclama a gran voce la propria onestà personale, dimentichi come per incanto di aver fatto parte negli ultimi lustri di una forza politica che ha governato e massacrato l’Italia. ( non l’hanno però dimenticato i suoi curatori di immagine che infatti nei suoi cartelloni pubblicitari e santini vari hanno rimpicciolito all’inverosimile il simbolo del partito cui fa riferimento, al punto che se non lo si cerca non lo si vede.).
Accade pure che un altro candidato “paladino “ della lotta alla mafia si presenti con l’appoggio di forze politiche che la mafia l’hanno quanto meno tollerata per non dire altro. Forze politiche che appoggiando Lombardo nella scorsa legislatura hanno massacrato la Sicilia portandola quasi al default.
Ora che credibilità potranno mai avere queste persone in un contesto del genere?
Anche dando per scontata la loro integrità personale come la mettiamo con gli oltre 70 politici che si sono ricandidati, sui 90 della scorsa legislatura? Di quale sistema diverranno presidenti se dovessero vincere?
Sempre questi candidati come hanno potuto accettare liste in cui si presentavano “cani e porci”?
PERCHE’ NON HANNO PRETESO CANDIDATI “PULITI”? Forse che ce ne sarebbero stati troppo pochi? O forse perché i pacchetti di voti fanno comodo a tutti?
Degli altri candidati è inutile parlare: hanno poche prospettive di vittoria, praticamente nessuna e comunque non credo che in piccolo siano scevri dalla conclusioni di cui sopra.
Quello che voglio dire è che c’è una responsabilità politica che ci accomuna tutti, elettori ed eletti ma che grava soprattutto sugli eletti nessuno escluso: ESSERE STATI COMPLICI DI RUBERIE, DI CORRUZIONE, DI SPRECHI per cui nessuno può chiamarsi fuori, se ha svolto attività politica istituzionalizzata.
Io non credo che questo sistema sia emendabile, né migliorabile, va solo AZZERATO e ricostruito non solo con nuove persone, ma anche con nuove leggi che puniscano in maniera ESEMPLARE IL VOTO DI SCAMBIO DI QUALUNQUE NATURA ESSO SIA. In Italia ciò accade solo se il voto viene dato in cambio di denaro. Invece sappiamo benissimo che ci sono miriadi di tipi di scambio…
Non andare a votare non è una soluzione perché pochi in quel caso decideranno per tutti.
Secondo me occorre esprimere un voto di completa ROTTURA un voto di PROTESTA che crei problemi al sistema, che inserisca granelli di sabbia nell’ingranaggio. Il VOTO DI PROTESTA ha soltanto questo fine: non fare rivoluzioni ( non ci sono le persone adatte né le idee o i programmi credibili). Il voto di protesta serve a creare LA CREPA NELLA DIGA DELLA CASTA DEL MALAFFARE, che continua a tentare di manipolarci, con la speranza che le contraddizioni interne vengano finalmente al pettine e inizi il VERO CAMBIAMENTO.

INCENDI E CATTIVA COSCIENZA


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La tragedia degli incendi di questi ultimi giorni nei Nebrodi, é un tema che per molti é un dente scoperto e in quanto tale suscita reazioni scomposte.
Ho toccato con mano l’aggressività di certi commenti rispetto ad alcune mie considerazioni.
Alla fine si trattava di parenti di forestali che si ritenevano offesi da quelle che consideravano mie ingiuste illazioni.
Al di là dei personalismi più o meno sgradevoli, il problema resta.
Questa regione che ha un numero vergognosamente sproporzionato di forestali, é vittima nonostante questo di incendi tremendi ogni anno, che a parte i danni ambientali molto ingenti, costano ai contribuenti svariate centinaia di migliaia di euro.
C’ qualcosa che non torna. Con tutto questo personale la vigilanza dovrebbe essere capillare, ma come é possibile invece che i focolai vengano appiccati in modo così scientifico?
Qualcuno crede ancora ai soli mozziconi di sigaretta lanciati dal cretino di turno? Anche gli stessi pastori criminali in cerca di pascolo non mi paiono i soli responsabili.
Non sono esperta in materia ma forse ci sono falle nelle leggi che regolano l’argomento, sicuramente ce ne sono nei controlli e nella punizione del reato.
In ogni caso se 27000 forestali di cui molti precari non sono in grado di controllare il territorio e prevenire gli incendi, sarebbe il caso di ridurne drasticamente il numero e farne un corpo ultra specializzato e più efficiente.
Voglio aggiungere che non intendo colpevolizzare tutta la categoria, ma in passato é accaduto che alcune ” mele marce” siano state pescate “con le mani nel sacco”(cosa che del resto accade in ogni settore) e allora tutto questo sdegno che alcuni manifestano é del tutto fuori luogo e per certi versi inaccettabile.

L’ AFFARE SALLUSTI : non prendiamo fischi per fiaschi.


A costo di andare contro corrente, voglio dire che la lettura che viene data dai media  dell’affare Sallusti ( l’ex direttore de Il Giornale, rinviato a giudizio nell’ambito di un procedimento che lo vede imputato per omesso controllo), è a mio parere molto discutibile.

Qui si sta come spesso accade in Italia, mischiando fischi con fiaschi e a mio parere tutto questo levar di scudi è del tutto inopportuno. L’unica cosa sulla quale sono d’accordo è che il carcere è una misura eccessiva per il reato di diffamazione, ma anche qui fino ad un certo punto.

Ma veniamo ai fatti: la suprema Corte ha confermato la sentenza della Corte d’appello di Milano del 17 giugno 2011 che aveva inflitto 14 mesi senza condizionale a Sallusti per la diffamazione a mezzo stampa a causa di un editoriale siglato con uno pseudonimo, apparso nel febbraio del 2007 su ‘Libero’. L’editoriale siglato con uno pseudonimo invocava la pena di morte per Giuseppe Cocilovo, il magistrato di Torino in servizio presso il giudice tutelare che si era occupato del delicatissimo caso di interruzione di gravidanza di una 13enne torinese. L’articolo in questione manipolava la delicata vicenda, diffamando di fatto il giudice tutelare che non faceva altro che applicare la legge in quanto “A firmare il consenso è stata la ragazzina. Insieme alla madre. Per legge, però, mancando il consenso del padre, si è dovuto richiedere l’intervento di un giudice tutelare. E il giudice, Giuseppe Cocilovo, le ha dato il permesso di prendere autonomamente una decisione. «Non c’è stata alcuna imposizione da parte della magistratura» dice una nota del Tribunale di Torino. […]“

Ma al di la della fattispecie, NON SI PUO’ CONFONDERE LA LIBERTA’ DI ESPRESSIONE CON LA POSSIBILITA’ DI DIFFAMARE CHIUNQUE CON NOTIZIE FALSE E TENDENZIOSE..

La libertà di espressione è quella che permette di fare conoscere al pubblico fatti importanti ma VERI, diffamare è un’altra cosa, è spargere NOTIZIE FALSE LESIVE DELLA REPIUTAZIONE DI UNA PERSONA.

Mi pare che la differenza sia abissale e mi stupisce che tutti questi novelli difensori della libertà di stampa non la colgano.

In Italia la libertà di stampa è minacciata da ben altro, la mancanza di libertà delle varie testate giornalistiche proprietà di pochi editori a loro volta espressione di grossi gruppi di potere economico in grado di condizionare la politica i media e quant’altro.

Nessuno si chiede a quanto pare che fine faccia la vita di una persona diffamata a mezzo stampa che non ha la possibilità di difendersi per evidente sproporzione di mezzi a disposizione.

Personalmente penso che un direttore di un giornale ha come dovere fondamentale CONTROLLARE  CHE I PROPRI GIORNALISTI SCRIVANO NOTIZIE VERITIERE, e per l’omesso controllo magari il carcere è eccessivo ma una multa con molti zeri no.

In questo caso poi c’è un’altra chicca che nessuno ha notato: l’autore del fantomatico articolo è per sua stessa ammissione un certo FARINA ESPULSO DALL’ORDINE DEI GIORNALISTI E APPRODATO GUARDA CASO FRA I DEPUTATI DEL PDL. ( di questo non si è scandalizzato nessuno, ma oramai in parlamento siedono cani e porci)

Per concludere. Se ci sono persone da difendere, Sallusti non è fra queste a mio parere.

Leggi più chiare che disciplinino questa delicata materia sono necessarie come il pane, ma non sull’onda di questo sdegno così poco opportuno.

LA MADRE DI TUTTE LE BUFALE


Che Monti dica che Berlisconi possa ripresentarsi nella prossima competizione elettorale, oramai non mi stupisce più di tanto.

Quest’uomo dalla faccia da studioso, vestito in doppio petto che ci sta prendendo in giro da mesi, ha solo l’aspetto più presentabile del suo predecessore, sicuramente è più colto, più intelligente, ma quanto a corbellerie non ci fa mancare niente.

Continuano a dirci che ha migliorato l’immagine dell’Italia nel mondo, praticamente un ristyling, ma la sostanza dov’è?

Questo fantomatico spread che scende e che sale e che è apparso all’improvviso dopo decenni di debito pubblico, solo per giustificare tagli indiscriminati in settori essenziali, distruzione dei diritti civili per i quali generazioni passate avevano duramente lottato?

Solo per sprofondare l’Italia in una recessione senza fondo, con una disoccupazione esplosiva? Per queste cose avevamo bisogno di Monti?
L’ultima latrina politica che si è aperta con la Regione Lazio, ci ha messo sotto gli occhi l’enorme sperpero di denaro pubblico mentre si tagliano le pensioni ai vecchietti indigenti, mentre si costringe la gente a lavorare fino alla morte per pochi spiccioli, mentre si tagliano servizi e sanità, mentre intere aree del paese sono destinate alla morte economica a causa della chiusura di fabbriche e aziende di tutte le dimensioni. E cosa ha fatto il nostro Professor Nosferatus rispetto ai costi della politica? NIENTE!
Cosa contro lo snellimento di una burocrazia mortifera che uccide la nostra economia con i suoi funzionari corrotti o quando va bene, incapaci e inconcludenti, forti di un apparato legislativo strabordante e contraddittorio, obsoleto e cavilloso? NIENTE.
Si licenziano gli operai ma non i manager pubblici incapaci che hanno portato il Paese allo sfascio. Anzi si da loro pensioni miliardarie o li si manda a fare danni in quei pochi settori che ancora funzionano.
E contro la vera evasione fiscale quella delle società offshore, che fece l’amico nostro? NULLA.
Perchè le banche non pagano l’IMU, così come non lo pagano le attività commerciali eclesiastiche. PERCHE’.
Non ci serviva una plastica facciale, volevamo essere un paese diverso.
E chi lo dice che la triade debba comandare in casa nostra, debba dettarci le leggi?
I sondaggi dicono che gli italiani preferiscono Monti ai politici tradizionali, sai che sforzo, sempre che i sondaggi siano veritieri e non l’ennesimo modo per manipolarci.

Fra un po in Sicilia ci saranno le elezioni regionali. Per fare cosa? Un cambio di nome e di facciata, che lascerà intatti i privilegi, gli stipendi eccessivi, quei rapporti oscuri fra mafia e politica, fra mafia e comitati d’affari e potentati economici, e tutta quella genia di parassiti che ci infesta? Ma veramente qualcuno crede che cambierà qualcosa? che la Casta rinuncerà da sola e di spontanea volontà ai suoi privilegi?
Per quanto ancora dobbiamo tollerare tutto ciò? Possibile che nessuna scintilla di rivolta si levi da questo popolo bue?
Gli altri popoli fanno le barricate, noi…guardiamo l’Isola dei famosi e facciamo debiti per comprarci l’ultimo modello di iphone.

MANIPOLAZIONE MEDIATICA, CAPORALI E QUAQUARAQUA’


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Oggi guardando una delle tante trasmissioni di news che ci inondano ogni giorno, mi sono venute alla mente alcune considerazioni.

Se è vero come è vero che da sempre le classi dirigenti sia politiche che economiche, hanno cercato e sviluppato tecniche di controllo delle masse per condizionarle allo scopo di raggiungere i loro obiettivi, oggi con il progredire della tecnica e della scienza, le strategie e i mezzi per ottenere questo risultato di sono perfezionate e affinate, raggiungendo capillarmente ogni angolo della terra.

I mezzi di comunicazione di massa sono i più potenti strumenti utilizzati dalla classe dirigente per manipolare la collettività. Essi formano e plasmano le opinioni e gli atteggiamenti e definiscono ciò che è normale e accettabile.

Nel vuoto pneumatico determinato dalla caduta di fedi e ideali, siamo sommersi da messaggi di tutti i tipi che se da una parte generano un senso generale di confusione e spaesamento, dall’altro provocano una sorta di indifferente abulia, come una musica di sottofondo alla quale orami siamo tanto abituati da non farci più caso. Eppure dovremmo, perché è proprio attraverso questa valanga di messaggi spesso contrastanti che si attua quella che gli studiosi hanno chiamato la“manipolazione del consenso.”.

Ma entriamo nello specifico, se in teoria un tempo, le parole esprimevano concetti che a loro volta erano legati a precise visioni ideologiche, etiche, politiche o religiose, oggi al contrario sono diventate una sorta di sottofondo indistinto che esprime tutto e il contrario di tutto ma in modo disarticolato rispetto alle cose concrete che dovrebbero descrivere, per cui accade che in una situazione di vuoto assoluto di coerenza e significato, capiti di dire oggi, ciò che si negherà domani senza che chi ascolta o legge si stupisca più di tanto e soprattutto eserciti quello che un tempo era definito “spirito critico”.

Ecco allora che Monti per fare il nome di nessuno, ci venga a dire che nel 2013 il Paese uscirà dalla crisi. Ora se usassimo il cervello per pensare e non solo per riempire la testa, potrebbe venirci il dubbio che delle due l’una: o la crisi è stata prodotta a tavolino e quindi nello stesso modo improvviso in cui è iniziata, può finire, o Monti ha detto una grandissima…corbelleria, perché un paese preda di una stagnazione economica senza precedenti sfiancato da un carico fiscale eccessivo che per di più non vede riforme strutturali degne di questo nome e cosa principale deve mantenere una classe di burocrati e politici parassiti, non può con tutta la buona volontà uscire dalla recessione in pochi mesi. Ma se lo ha detto Monti il popolo bue gli crede o fa finta di credergli.

Altra corbelleria i sacrifici imposti agli italiani aiuteranno il paese, sciocchezze, i sacrifici imposti al popolo greco, non hanno diminuito il debito pubblico anzi quest’ultimo continua a crescere in modo esponenziale. Nessuna parola spesa contro la speculazione messa in atto nei mercati contro l’euro. Il popolo bue non è necessario che lo sappia, potrebbe convincersi di essere spremuto per nulla.

Uno dei sistemi che le classi dirigenti usano per manipolare le masse è appunto: Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema – reazione – soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici. Non ci trovate qualcosa di familiare?

Sistema ancora più geniale è : La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui il neoliberismo fu imposto negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta. Quante nefandezze stiamo ingoiando a poco a poco al punto che neanche pensiamo di ribellarci?.

E veniamo alle prossime elezioni regionali in Sicilia, altra apoteosi della manipolazione del popolo bue. Avete sentito parlare i vari candidati alla presidenza di problemi come ad esempio il MUOS ?(l Mobile User Objective System è un sistema di comunicazioni satellitari (SATCOM) ad altissima frequenza (UHF) e a banda stretta composto da quattro satelliti e quattro stazioni di terra, una delle quali è in fase di realizzazione in Sicilia, nei pressi di Niscemi[1]. Il programma MUOS, gestito dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, è ancora nella sua fase di sviluppo e si prevede la messa in orbita dei quattro satelliti tra il 2010 ed il 2013. Il sistema MUOS integrerà forze navali, aeree e terrestri in movimento in qualsiasi parte del mondo ed ha l’obiettivo di rimpiazzare l’attuale sistema satellitare UFO.

L’installazione nell’area di Niscemi (Caltanissetta) è stata oggetto di proteste della popolazione e dei rappresentanti locali a causa delle moltissime conseguenze negative che avrà sulla salute dei cittadini, sull’equilibrio della fauna locale, sull’ambiente, e non ultimo sul traffico aereo della Sicilia)

Seppellire una notizia sotto una coltre di silenzio è un modo per farla scomparire. La popolazione deve essere tenuta nell’ignoranza così la si può controllare.

Qualcuno può veramente illudersi che la struttura di potere clientelare e mafioso su cui si regge la regione Sicilia, sarà smantellata dal candidato che vincerà? Candidato che per inciso per vincere si avvale dell’appoggio di quei gruppi economici, politici, in certi casi mafiosi, che a parole dice di voler combattere.

Avete dato un’occhiata alle liste di candidati consiglieri? Persone spesso con carichi penali, presenti in tutti i partiti, sarebbero questi che dovrebbero portare una ventata di aria nuova?

Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità però, perché siamo stati tutti chi più chi meno consapevoli e complici di un sistema che a parole diciamo di voler abbattere. Facciamo finta di non vedere e non vogliamo sentire. Ci interessa solo che il potente di turno ci faccia il favore che ci serve. Che siano gli “eroi” o i “fessi” a portare avanti le battaglie, poi magari si guardano alle spalle e non ci trovano nessuno.

Oggi sputiamo fuoco e fiamme contro sistemi di potere che giocano più partite su più tavoli, con l’unico obiettivo di perseguire i propri affari, domani ci genuflettiamo e ci produciamo in lodi sperticate per gli stessi gruppi, solo perché è nel nostro interesse momentaneo farlo. La coerenza è la virtù dei fessi, oramai.

Come diceva il compianto Montanelli, “turiamoci il naso e votiamo DC” Oggi oltre che il naso ci tappiamo occhi bocca e orecchie, per non vedere e non sentire perché “tanto è nell’ordine delle cose”, tutti sono uguali, tutti rubano, tutti si vendono e allora perché non venderci anche noi se ci conviene?.

Siamo un popolo di quaqquaraquà, servo del padrone di turno, quelli dell”armiamoci e partite”, quelli del “nemici “ oggi e “compagni domani”.

Ma allora di che ci lamentiamo?

IL MOVIMENTO 5 STELLE: ANTIPOLITICA O ASSENZA DI POLITICA?


Il movimento 5 Stelle con il suo leader  Beppe Grillo, che si sta affermando nel panorama politico italiano, non mi ha mai entusiasmato, anche se lo vedevo come una sorta di grimaldello per smantellare lo strapotere dei partiti politici tradizionali, o almeno per indurli ad un decisivo ridimensionamento. Vedendo la trasmissione “Piazza Pulita”andata in onda su La 7 ieri, mi è venuto di riflettere sul fatto che in questo caso la cura potrebbe essere peggiore perfino del male.

Questo movimento che si proclama spontaneo e assolutamente democratico, in realtà mi sembra un’operazione costruita a tavolino finalizzata a cavalcare il malcontento generale e l’insofferenza verso il sistema partitico. Mi sfugge però lo scopo ultimo di ciò al di la della distruzione sommaria del sistema corrente, ma per sostituirlo con cosa?

Anche volendo considerare lo slogan di movimento democratico di massa, senza capi, senza strutture, senza filtri, rivolto soprattutto al popolo della rete e immagino con il passa parola anche a chi la rete non la pratica, solo un ingenuo al limite dell’ idiozia potrebbe credere che una nazione possa essere amministrata dall’intero popolo, senza rappresentanti, senza strutture organizzative, senza una precisa configurazione politica, che facciano da filtro e da strutturazione delle istanze della collettività, in progetti concretamente configurati e configurabili.

Detto questo il movimento di Grillo, non mi pare affatto democratico, infatti su tutti emerge la figura del leader e del suo socio Casaleggio (presidente e fondatore dell’azienda che porta il suo nome, la Casaleggio Associati che si occupa guarda un pò di marketing e comunicazione.)che come burattinai lo orientano secondo schemi noti a loro soli, tagliando fuori o epurando ogni voce di dissenso, e anche eventuali militanti ( per non dire adepti) che emergano dalla massa indistinta dei sostenitori.

I contenuti stessi della propaganda grillina li conosciamo da anni, perché nei fatti vengono ripetute sempre le stesse cose, e riguardando le molte ingiustizie/indecenze della realtà italiana, chiunque non fa fatica a condividerle, ma le soluzioni proposte dai grllini quali sarebbero? Quale il programma politico?

Considerando poi le minacce apparse sul web contro il consigliere Favia che in un fuori onda, non si sa quanto spontaneo, aveva denunciato la mancanza di democrazia interna, dobbiamo considerate anche l’alta valenza aggressiva che questo movimento riesce a scatenare, parlando alla pancia dei sostenitori con un qualunquismo eversivo non filtrato né indirizzato da uno schema ideologico strutturato.

Ciò ha in se il rischio che anche i buoni propositi producano danni enormi. E per usare una metafora, si parta da ottimi principi e si finisca a decapitare teste.

Tale è la foga delle esternazioni del leader Grillo, che sfuggono alcune assurdità che esprime. Il Movimento non deve avere persone che abbiano ricoperto cariche politiche. Perfino i consiglieri eletti, non possono avere un secondo mandato. Praticamente significa che le redini del Paese devono essere tenute da gente priva di esperienza che se arriva a farsela, non può comunque essere ricandidata. Ma chi si farebbe operare da un chirurgo appena uscito dall’università? Ma stiamo scherzando? E poi la deificazione della rete! La baggianata più grande di tutte. La Rete è un crogiuolo dove alberga tutto e il contrario di tutto, dove il limite oltre il quale la verità si trasforma in mistificazione quando non in aperta menzogna, è molto sfumato. Se Goebbels avesse avuto a disposizione internet, il nazismo avrebbe forse conquistato il mondo.  Ci sono svariati studi sulla manipolazione delle masse attraverso un certo tipo di linguaggio, di immagini, di slogan e internet potrebbe essere e in parte lo è un’arma formidabile. Grillo è un uomo di spettacolo esperto nel tenere avvinta l’attenzione del pubblico, e il suo socio è un esperto di comunicazione, che binomio esplosivo per non dire sospetto.

A fronte di tutto questo c’è il nulla, partiti allo sbaraglio, completamente vittime delle loro contraddizioni interne, privi di figure moralmente autorevoli e/o carismatiche, incapaci di esprime una qual si voglia progettualità politica che non siano i dictat della BCE o del Fondo Monetario Internazionale, in un contesto di fortissima crisi economica, sociale e culturale… Qualcuno si rende conto dei rischi che stiamo correndo?

Poniamo l’eventualità che Grillo e il suo movimento conquisti una forte percentuale di parlamentari, oltre che distruggere questo sistema obsoleto che tutti conosciamo, cosa sarà in grado di costruire? E lui che funzione avrà? Quella di burattinaio occulto? L’Italia ha fatto già l’esperienza del potere in mano ad una sola persona, e non una volta sola. Vorrei sbagliarmi ma non mi pare che ci siamo immunizzati…

Elezioni regionali Sicilia 2012, il mio voto è profumato – YouTube


L’altra sera ho assistito, al dibattito a Brolo dell’Onorevole Crocetta, candidato alla Presidenza alle prossime elezioni regionali siciliane.

Premesso che stimo molto l’Onorevole Crocetta, per le sue battaglie contro la mafia, quando era sindaco di Gela, e credo nella buona fede della sua assoluta convinzione di avere la capacità di portare una ventata di rinnovamento nella politica e nell’amministrazione della Sicilia, il suo discorso mi ha dato alcuni spunti di riflessione, rispetto ai problemi che attanagliano questa regione.

Le analisi, politiche, culturali, economiche ecc. su ciò che non va non solo in Sicilia, ma nell’intera penisola, si sprecano.

Anche all’uomo della strada sono più che evidenti le cose che non vanno come dovrebbero, anche perchè le vive sulla sua pelle. Il problema però è che sono le soluzioni che latitano alla grande. Ad ogni tornata elettorale i discorsi da decenni sono sempre gli stessi, oggi forse enfatizzati dalla crisi economica che ci ha aggrediti, finite le elezioni però tutto viene riposto nel cassetto, fino alla prossima puntata.

Prendiamo ad esempio alcuni dei problemi analizzati dall’Onorevole Crocetta: la questione della gestione dello smaltimento dei rifiuti.

E’ chiaro  che la scelta degli ATO è stata fallimentare in tutti i sensi, sia dal punto di vista della gestione che da quello economico, ma l’obiettivo di queste società non era certo il miglioramento del servizio quanto le assunzioni clientelari, i lauti stipendi di un numero enorme  quanto inutile di dirigenti. Considerati i forti interessi economici messi in campo, mi viene da chiedermi e chiedervi, quale reale possibilità, avrà il prossimo Presidente della Regione, di smantellare il sistema e rimandare tutti a casa, senza rischiare di vederselo ripresentato sotto mentite spoglie?

E poi ci sono le orde di burocrati che da decenni appesantiscono fino a bloccarla, l’amministrazione regionale, pesando oltre misura sulle casse regionali con i loro lauti stipendi, senza dimenticare i nuovi assunti durante il colpo di coda della gestione Lombardo.

Non riesco proprio a credere che sarà possibile liberarsene.

La politica clientelare crea un sistema di interdipendenza che è peggio di un patto di sangue fra i politici e i beneficiari dei loro favori.

E questo ci porta all’argomento più spinoso: quello dei precari, croce e delizia di ogni esponente politico.

E’ chiaro che durante la campagna elettorale nessun candidato sarebbe tanto pazzo da affermare che  le amministrazioni locali, provinciali regionali, non possono accollarsi la regolarizzazione di TUTTI I PRECARI che in Sicilia sono un esercito e insieme alle loro famiglie un bacino di voti di tutto rispetto.

Prima di tutto non si sarebbero dovuti assumere in così grande numero, né tenerli per decenni, ma ora che il problema è esploso, la comunità non può permettersi di mantenerli. Bisognerebbe trovare soluzioni alternative, per esempio stimolando come ha detto Crocetta, la nascita di progetti che utilizzando in modo serio i fondi europei creino altre occasioni di impiego anche privato o tramite cooperative dove collocare questi lavoratori.  Sarà possibile? Vorrebbero questi lavoratori essere riqualificati o trasferiti in servizi dove servano? Soprattutto potrà il prossimo Presidente chiunque esso sia insieme con i partiti che lo sostengono mettere in campo provvedimenti impopolari necessari a mettere ordine e combattere la politica clientelare?

L’elenco dei problemi è lunghissimo e non è qui la sede per parlarne, voglio concludere dicendo che  per uscire da certe logiche e da certi sistemi di interessi anche economici ci vuole tempo, onestà intellettuale, capacità umane e politiche e soprattutto coraggio e tenacia.

Queste sono le caratteristiche che dovrebbe avere il candidato che risulterà vincitore.

A noi cittadini elettori è richiesto quello che qualcuno definì, il “ pessimismo della ragione e l’ottimismo della volontà”,  impegnandoci a scegliere e votare la persona giusta e incrociando le dita perché questa volta le cose cambino davvero.